19/06/2020

I consigli di LegalBlink per proteggere il tuo business dal punto di vista legale

Se gestisci un e-commerce vi sono ambiti che meritano particolare attenzione dal punto di vista legale.

Prima di approfondire la tematica è necessario rispondere ad una domanda: è importante curare l’aspetto legale di un e-commerce?

Alla domanda possiamo fornire risposta positiva in quanto un sito a norma e con la contrattualistica in regola è in grado di:

  1. Migliorare il rapporto con gli utenti
  2. Impedire le cause legali con clienti e/fornitori
  3. Evitare le pesanti sanzioni delle Autorità

Tutto ciò migliora la capacità del sito di generare profitto in quanto tempo e soldi verranno investiti per far crescere il business, non in spese legali.

Vediamo quindi alcuni dei principali contesti dove è necessario prestare particolare attenzione dal punto di vista legale.

Condizioni generali di vendita

E’ il documento più importante in quanto rappresenta il contratto d’acquisto tra il tuo ecommerce e il consumatore.

Deve essere scritto in modo chiaro, completo e pertinente rispetto al business del caso concreto.

E’ molto importante prestare attenzione agli ambiti che in questi anni hanno condotto a sanzioni da parte dell’Autorità competente (l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nota anche come “AGCM”).

Stiamo facendo riferimento in particolare a:

  1. Diritto di recesso
  2. Esistenza della garanzia legale
  3. Spese e eventuali limitazioni alla consegna

Con riferimento al diritto di recesso, è necessario indicare le condizioni alle quali l’utente può esercitare questo importante diritto. In particolare, dovrà essere indicato come comunicare la volontà di recedere (email? modulo di contatto?) e presso quale indirizzo consegnare il prodotto.

Inoltre, non dovranno essere previsti illecite limitazioni al diritto di recesso. Ad esempio, espone al rischio di sanzioni “obbligare” il consumatore a trasmettere la comunicazione di recesso tramite raccomandata alla sede legale: il consumatore può scegliere qualsiasi mezzo per comunicare la sua volontà di recedere e un obbligo simile costituisce una pratica commerciale scorretta.

In merito alla garanzia legale, invece, le condizioni generali di vendita dovranno contenere un promemoria della loro esistenza.

Le condizioni di vendita dovranno altresì chiarire se il consumatore dovrà pagare le spese di consegna oppure se esse sono previste solo per determinati ordini di acquisto (es.: per ordini superiori a 100,00 euro non sono dovute spese di consegna).

Dovranno inoltre essere indicate eventuali limitazioni alla consegna: i prodotti vengono consegnati in tutta Italia oppure ci sono eccezioni? Si consegna in tutta Europa o anche nel resto del Mondo?

Le Condizioni di vendita devono contenere molte altre informazioni (se vendi ai consumatori, tutte quelle previste dall’articolo 49 del Codice del Consumo) e qui abbiamo voluto indicare quelle più importanti.

Un ultimo consiglio è quello di evitare il “copia-incolla” da internet. Infatti, ogni ecommerce ha delle pecualirità che giustificano condizioni specifiche ed è rischioso rifarsi a termini di vendita in precedenza studiati per altri contesti imprenditoriali.

La privacy degli utenti

I dati personali rappresentano un vero e proprio “elemento economico”, tanto che sono stati definiti il “petrolio del nostro secolo”.

Quando un utente si iscrive al tuo sito e/o effettua un acquisto conferisce dei dati molto importanti (email, numero di telefono, indirizzo, generalità) che devono essere trattati a norma di legge.

In questo contesto vi sono due documenti molto importanti, la privacy policy e la formula del consenso.

La privacy policy deve illustrare all’utente, in particolare:

  1. le finalità del trattamento (quelle più comuni in ambito ecommerce: registrazione al sito, acquisto di prodotti/servizi, adempimento di obblighi fiscali, marketing e/o profilazione)
  2. il tempo di conservazione dei dati personali. In particolare, per esigenze di marketing e/o profilazione dovrà essere indicato entro quanto tempo i dati verranno cancellati per queste finalità (il sito può sempre richiedere il rinnovo del consenso prima della scadenza del termine indicato)
  3. i soggetti ai quali i dati verranno eventualmente comunicati (es: dipendenti, spedizionieri, collaboratori esterni etc).

Non è necessario indicare specificatamente i dati personali oggetto di trattamento. Infatti, non solo questa informazione non è richiesta né dal GDPR né dal Codice della Privacy ma è superflua in quanto l’utente è consapevole di quali dati ha comunicato attraverso il sito ecommerce.

La formula del consenso per marketing e/o profilazione è un elemento altrettanto importante in quanto rappresenta il wording che l’utente deve accettare per ricevere comunicazioni pubblicitarie e newsletter.

La formula deve specificare chi invierà questo tipo di comunicazioni (il sito ecommerce), attraverso quale strumento (email? sms? posta ordinaria?) e quale sarà l’oggetto della comunicazione.

E’ importante prestare attenzione al contenuto della privacy policy e della formula del consenso perché la maggior parte dei reclami che giungono al Garante Privacy da parte degli utenti riguardano proprio l’assenza delle informazioni sopra riportate.

Registrazione del marchio

Il tuo ecommerce sarà molto probabilmente identificato da un logo.

Se vuoi evitare contenziosi con società che hanno registrato in precedenza un logo simile o uguale è molto importante effettuare la c.d. “ricerca di anteriorità”.

Esistono numerosi database nei quali puoi verificare se il tuo logo ha i requisiti per essere registrato.

E’ una ricerca molto delicata e ti consigliamo di affidarti ad esperti del settore.

Ciò che vogliamo qui evidenziare è la necessità di svolgere questa ricerca prima di vendere online. In difetto, eventuali titolari di loghi in precedenza registrati potrebbero farti causa e impedirti di utilizzare il logo. Se ciò avvenisse, ti ritroverai nella condizione di spendere nuovamente tempo e soldi per creare un nuovo logo, perdendo la “brand awareness” costruita con il logo precedente.

Se l’esito della ricerca ha avuto esito positivo, ti consigliamo di procedere alla registrazione del tuo logo.

Infatti, una volta registrato il logo entra a far parte dell’asset della tua impresa. E’ un bene che acquisterà valore con il crescere della tua impresa. Inoltre, se eventuali competitor volessero utilizzare lo stesso logo o loghi simili potrai impedirlo, eccependo la tua registrazione.

Rapporti con i fornitori

I contratti con i fornitori devono contenere clausole di protezione del tuo business, soprattutto in merito alle c.d. “manleve”.

Tramite le clausole di manleva, infatti, il fornitore si impegna a risarcire al tuo posto eventuali danni che i tuoi clienti possano aver subìto per prodotti difettosi a te forniti dal fornitore o produttore.

Può essere utile indicare anche le seguenti clausole:

  1. penale per inadempimento. Puoi inserire un importo forfettario per specifiche ipotesi di inadempimento (ritardo nella consegna dei prodotti o beni consegnati difettosi), fatto salvo il diritto al risarcimento del maggior danno eventualmente subìto.

Con i fornitori stranieri, inoltre, è bene specificare che il contratto è disciplinato dalla legge italiana e indicare che per qualsiasi causa sarà competente il Tribunale ove a sede legale la tua società.

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